16 Dicembre 2016

Detenuto appicca il fuoco in cella: salvato da tre agenti che finiscono in ospedale intossicati


Un detenuto italiano di 30 anni, con problemi psichiatrici, ieri sera ha appiccato il fuoco nella sua cella di isolamento a Prato e tre agenti di custodia sono rimasti intossicati dal fumo. Il personale di vigilanza ha dovuto allontanare il detenuto, ma è intervenuto anche per mettere in sicurezza il resto della sezione. Ne dà notizia il coordinatore territoriale della Uilpa polizia penitenziaria di Prato Massimo Lavermicocca. Solo grazie all’intervento dei colleghi, si legge in una nota, “si è evitato il peggio, scongiurando guai ben più peggiori”.

Purtroppo durante le operazioni di salvataggio, tre agenti di polizia penitenziaria sono finiti al pronto soccorso dove hanno trascorso la notte, per le esalazioni del fumo che si espandeva nella sezione. Agli operatori è stata certificata una di prognosi di 7 giorni. Ancora una volta, scrive la Uil, “registriamo gravi situazioni di disagio nei confronti del personale di polizia penitenziaria, che paga le deficienze dell’amministrazione sul piano organizzativo e gestionale della struttura pratese finanche in termini di risorse umane strumentali e tecniche, che sembrano latitare”.

“Alla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari non sono corrisposte politiche di accoglienza alternativa per i detenuti affetti da disagio psichiatrico. Una tale carenza organizzativa e la mancanza di una risposta che abbia il segno di una scelta di civiltà ha messo a rischio gli altri detenuti e ha provocato lesioni giudicate guaribili in sette giorni per tre agenti di polizia penitenziaria della Do-gaia” così commenta i fatti il segretario della FP CGIL di Prato Sandro Malucchi, il quale esprime “preoccupazione per l’integrità fisica degli agenti che avevamo già segnalato a rischio da tempo e comunque non più tardi dell’ottobre scorso”.

Il trentenne di origine italiana, detenuto in una cella della sezione isolamento, ha obbligato il personale in un’azione di messa in sicurezza della popolazione carceraria della sezione più complicata dell’intero carcere.
Il coordinatore Regionale della Polizia Penitenziaria della FP CGIL Donato Nolè esprime “solidarietà ai tre colleghi rimasti feriti nell’esercizio della propria funzione” e esprime “perplessità e preoccupazione per la scarsa attenzione dedi-cata dall’amministrazione ai problemi, organizzativi e di sicurezza, che le organizzazioni sindacali stanno da tempo manifestando”.

Secondo Malucchi la mancanza di attenzione ai problemi segnalati al Direttore del carcere rischia di produrre effetti incontrollati. “Abbiamo segnalato anche nel settembre scorso il problema del reparto Isolamento che è perennemente e inopportunamente occupato da “detenuti abusivi” che vi restano per mesi o anni e invece che per il tempo necessario per scontare il provvedimento di-sciplinare. Proprio in quel reparto si è sviluppato l’incendio che doveva e po-teva essere evitato”.