29 Gennaio 2016

Un giorno di scuola in meno al classico Cicognini: i genitori protestano


“Assoluta contrarietà alla decisione di concentrare l’orario delle lezioni in cinque giorni, anziché sei, a partire dal prossimo anno scolastico”. È il messaggio contenuto nella lettera che, a nome della maggioranza dei genitori, i rappresentanti di classe delle IV e V ginnasio hanno inviato al preside e al presidente del consiglio d’Istituto del Liceo Ginnasio Cicognini di via Baldanzi, e per conoscenza al Dirigente scolastico provinciale, per protestare contro la delibera che a partire dal prossimo anno scolastico introdurrà, in via progressiva, la settimana corta, interessando, in prima istanza, le prime tre classi.

La particolarità degli studi classici, sottolineano i genitori, richiede “estrema concentrazione in classe e approfondimento costante a casa. Come si può pensare di appesantire ulteriormente l’orario mattutino? Le conseguenze sarebbero inevitabili: la sesta ora sarebbe sempre penalizzata e lo studio domestico per preparare le materie del giorno dopo diventerebbe un incubo”. I genitori sottolineano anche i riflessi negativi sulle attività extrascolastiche, ma precisano: “Certo, la scuola viene prima di tutto, e proprio per questo vorremmo che lo studio fosse più sereno e proficuo”.
I genitori, inoltre, fanno osservare che la nuova scansione oraria “interesserebbe anche alunni già frequentanti, che avevano aderito a un’offerta formativa, di cui l’orario era parte integrante e significativa” e chiedono di sapere se il Collegio dei docenti abbia espresso il proprio parere favorevole a questa scelta. Prima di ogni decisione, ricordano i genitori, “avremmo apprezzato un coinvolgimento nostro e degli studenti su una questione così importante. La collaborazione scuola – famiglia non deve essere solo una frase d’obbligo inserita nel patto formativo, ma deve trovare sostanza in una volontà di applicazione che non può ridursi alla mera comunicazione di decisioni già prese”.
L’invito rivolto al preside e al consiglio d’istituto è quindi quello di modificare le decisioni. I genitori chiedono al preside di riceve una rappresentanza “per concordare al più presto una pubblica assemblea per dibattere sulla questione orario”.
Nel corso della discussione per la preparazione della lettera è emersa la volontà della maggioranza dei genitori interessati di non versare la quota di contributo volontario e di sospendere l’iscrizione per il prossimo anno scolastico, in attesa di incontrare il preside e il consiglio di istituto.
Intanto è stata anche presentata una richiesta di accesso agli atti, per conoscere i contenuti e valutare la correttezza amministrativa degli atti riguardanti le decisioni assunte.

 

 

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