26 Gennaio 2016

Matti in cucina e “Ansia” nel piatto. Uno scherzo? No, sei al Fuori di Pizza


Un nome che è tutto un programma, e una squadra di addetti che non somigliano affatto ai canonici camerieri di pizzeria. Si chiama Fuori di Pizza, ed è un progetto insieme di integrazione e inclusione sociale creato intorno a persone con disagio psichico. Un locale nato due anni fa su iniziativa della Polisportiva Aurora, associazione che si occupa di promuovere, attraverso lo sport, processi d’integrazione sociale delle persone con problemi di salute mentale e che ha pensato – aprendo questo circolo-pizzeria – di dare un’occasione di lavoro e soprattutto di socializzazione alle persone seguite nella propria struttura. A seguirli e ad animare il progetto c’è Luciano Giusti, uno degli educatori della Polisportiva.
Col tempo al Fuori di Pizza si è creato un giro di volontari di tutto rispetto. A servire ai tavoli e in cucina gravitano a turno sulle 40 persone, di cui molti con disagio psichico. E anche il numero degli avventori è cresciuto, favorito dalla buona cucina e dalla particolarità del progetto.
Una tra le cose che più colpisce di questa realtà è la forza e la positività che ne emergono. Il locale, tanto per dirne una, è tutto arredato con colori vivacissimi, quelli dei disegni realizzati dai ragazzi stessi. E poi non manca mai l’autoironia e quella voglia di sorridere anche di fronte alle difficoltà che diventa contagiosa: il menù, per dire, riporta tutti nomi di pizze ispirati a malattie mentali, dalla schizofrenica alla megalomane, dall’ossessiva alla dissociata. Il ricavato delle serate viene utilizzato per altri progetti che coinvolgono la Polisportiva e in malati psichici, come per esempio i viaggi organizzati nel periodo estivo.

Lu. Pe.

Ecco il racconto e le immagini di questa singolare esperienza.