Banca Popolare Vicenza, Zonin e Sorato indagati per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza: perquisizioni della Finanza nella sede

Il presidente della Banca Popolare di Vicenza Gianni Zonin e l’ex direttore generale Samuele Sorato sono indagati, fra gli altri, per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza. Una decina, stamani, le perquisizioni della Guardia di Finanza nella sede centrale vicentina, e negli uffici direzionali di Milano, Roma e Palermo. L’operazione è stata disposta dalla Procura di Vicenza che aveva ricevuto diversi esposti da parte di soci e correntisti.

Sotto la lente di ingrandimento della magistratura operazioni fino al dicembre 2014, a partire dall’aumento di capitale da 1,4 miliardi di euro su cui si sono già puntati i rilievi della Banca centrale europea. Gli ispettori hanno accertato che quasi un miliardo è stato ottenuto a fronte di finanziamenti e mutui. In pratica la Banca ha prestato soldi per collocare azioni proprie per 950 milioni di euro. Operazione vietata dal codice civile. Molti soci, inoltre, hanno dovuto attendere inutilmente mesi per poter vendere azioni della stessa Banca Popolare, per poi vedere svalutato il loro investimento nell’aprile scorso con il taglio del 23% del valore delle quote.
Nei giorni scorsi il presidente Zonin, in carica da 19 anni, aveva accusato il vecchio management e aveva negato proprie responsabilità sulle modalità dell’aumento di capitale sociale, attribuendo i pesanti conti di bilancio (758 milioni di perdite  nel 2014, oltre un miliardo nella semestrale 2015) alle modifiche normative intervenute nel sistema bancario. Per tutta risposta l’ex dg Sorato aveva annunciato di adire le vie legali per difendere la propria onorabilità (leggi l’articolo). Adesso, per quella vicenda, sono entrambi indagati.
La banca in una nota garantisce alla magistratura e alla Guardia di Finanza “piena collaborazione nelle perquisizioni e nelle indagini preliminari, ritenute indispensabili per accertare eventuali responsabilità soggettive”.