Tra un mese riapre il Museo Civico. Cenni: “A ottobre mostra con i capolavori della Banca popolare di Vicenza”


È ufficiale: il prossimo 12 aprile – con un biglietto scontato per i pratesi – Palazzo Pretorio riaprirà definitivamente ai suoi visitatori con la collezione permanente del Museo civico della città. E nella prima decade di ottobre 2014 accoglierà anche una mostra con i capolavori di proprietà della Banca Popolare di Vicenza. Conto alla rovescia in vista dell’inaugurazione definitiva della «Perla della città», come è stata definita durante la conferenza stampa di presentazione in Palazzo comunale: tra circa un mese tornerà a essere fruibile il palazzo duecentesco, per secoli tra i simboli della città e rimasto chiuso quasi trent’anni, con il nuovo allestimento a cura degli architetti Adolfo Natalini, Piero Guicciardini e Marco Magni. «Palazzo Pretorio torna finalmente ad ospitare i tesori della città», sono le parole dell’assessore alla Cultura del Comune Anna Beltrame. «Una collezione di capolavori che è stata raccolta nei secoli da uomini che hanno amato Prato e grazie ad artisti di prima grandezza. Ci auguriamo che questo palazzo torni a essere il cuore della vita culturale cittadina e il motore dello sviluppo turistico di questa città». Oltre a videoproiezioni sulla storia del museo e della Sacra Cintola e una ricostruzione virtuale degli affreschi di Agnolo Gaddi in duomo, le opere spazieranno da tardogotico e Rinascimento fino ad artisti dell’Ottocento e del Novecento, passando per Filippo e Filippino Lippi, Donatello, i tre miracoli della donazione Riblet, alcuni pittori del Cinquecento e Seicento e la scultura di Lorenzo Bartolini. Di particolare importanza le tavole di Bernardo Daddi e l’unico polittico non smembrato di Giovanni da Milano, opere da far gola ai musei internazionali di tutto il mondo. Nelle sale dei quattro piani – per aprile sarà presentato anche il terzo piano, che accoglierà la pittura dell’Ottocento e del Novecento, le sculture di Bartolini e i gessi di Lipchitz – anche approfondimenti multimediali, e un ricorso al tessuto come filo conduttore di tutto l’allestimento che richiama caratteristiche storiche visive e tattili tradizionali, nell’uso delle tele e delle sete. «L’apertura con la collezione di proprietà della città – dice il sindaco Roberto Cenni – mostrerà delle opere incredibili, che per quasi trent’anni son rimaste non fruibili. Sarà un’occasione per i pratesi, e non solo per loro, di vedere quanta ricchezza e quanta cultura c’è in questa città. Poter ammirare questo patrimonio inserito in un palazzo d’epoca è poi una cosa non facile da vedere in altre parti del mondo: un modo unico di godere di questa “contemporaneità del passato”».

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